Con continui cambi di
prospettiva, mescolando Eschilo con la lingua di tutti i giorni, impiegando ora
l'ironia ora il sarcasmo, l'autrice riesce a demistificare i mass media, a
smascherare la realtà della guerra che oggi come duemilacinquecento anni fa è
falsificata dai vincitori. In Bambiland si parla dell’intervento americano in
Irak, si parla di come giunge a noi veicolato dai mezzi di comunicazione, si
parla, infine e soprattutto, dei meccanismi con cui il conflitto, tutti i
conflitti, agiscono nelle nostre teste. In questa sua nuova opera destinata al
teatro – per la quale è difficile trovare una definizione precisa – Elfriede
Jelinek combina I persiani di Eschilo – il più antico dramma sul tema della
guerra -, reportage trasmessi dalla televisione americana, in particolare la
Cnn, informazioni sugli armamenti Usa e propri commenti. |
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