Cesare Garboli - La stanza separata





Cesare Garboli

La stanza separata

Candidato 1969

(Edizione Mondadori, 1969)

 

"Fra le tante, spicca nella "Stanza separata" una dote che oserei definire suprema: la capacità di cogliere, d'istinto, la distanza giusta tra sé e il libro, in modo che questo, rispetto all'atto che lo svela, stia né troppo vicino, né troppo lontano dall'interprete. La cucina della Stanza mette a profitto ingredienti che verranno censiti solo molti anni dopo, e in un senso molto diverso, dal Calvino delle "Lezioni americane". Il risultato è una scrittura densa e insieme limpida, maieutica e musicale, ricca di tonalità e di registri, distesa su un'amplissima tastiera verbale, increspata gradevolmente da un soffio di humour". (dalla Prefazione di Giuseppe Leonelli) Garboli si misura con un materiale eterogeneo, mettendo insieme libri grandi e piccoli, opere riuscite e mancate; classici come Dante, Leopardi e Collodi, ma soprattutto contemporanei (Pasternàk, Gadda, Nabokov, Ginzburg, Penna, Pasolini, Compton-Burnett, Tobino, Morante, Soldati, Sereni, Cassola, Attilio Bertolucci); scrittori, ma anche artisti figurativi come Fellini e Guttuso e un grande musicista come Puccini. Un testo che ci riporta nel cuore della letteratura e dei miti del Novecento: "il libro involontario di un critico che scrive per capire".

 

 



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