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Francesca Sanvitale |
Il cuore borghese |
Candidato 1972 |
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(Edizione Vallecchi, 1972) |
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Il cuore borghese è un libro in sé indipendentemente dalla storia in avanti di chi l'ha scritto. Niente sarebbe più errato che porlo in prospettiva con Madre e figlia o con L'uomo del parco. Francesca Sanvitale poteva fermare lì la propria carriera, e Il cuore borghese resterebbe un libro importante. Il processo di astrazione da cui nasce il romanzo non è una scelta della scrittrice; è ormai una configurazione immutabile del mondo. Di un mondo in cui l'idea s'identifica con il nulla. Tale è la condizione che questo libro rappresenta e testimonia all'altezza degli anni Settanta. Ed è vero ancora una volta che i grandi romanzi sono sempre dei grandi documenti. Tipi come Julius noi ce li portiamo nella nostra nave spaziale: succederà qualcosa, domani, di simile a quel che accade nel film Alien. Da quella vita in vitro esploderà iI mostro. Ma II libro della Sanvitale si ferma assai prima di questa probabile conclusione. Non è un libro di fantascienza, ma di scienza della vita qual è stata nelle sue grandi espressioni mitiche, prima di diventare nient'altro che un ripensamento di se stessa. O forse, anche a volere andare al di là del termini fisici di questo libro, nella nave spaziale non accadrà niente di drammatico perché essa sarà ormai ridotta a un vascello fantasma senza diritto o speranza di approdo. |
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Francesca Sanvitale - Il cuore borghese
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