Francesca Sanvitale - Madre e figlia





Francesca Sanvitale

Madre e figlia

Candidato 1980

(Edizione Einaudi, 1980)

 

E' diviso in quattro capitoli con numerazione romana e spaziature interne che scandiscono tempi e spostamenti del "punto di vista". La narratrice parla in prima persona solo nelle pagine di apertura e chiusura, rivolgendosi direttamente al lettore, chiamato con perentorietà ad "ascoltare"; il resto è affidato a una terza persona, Sonia ("la figlia"), che però incorpora nel suo narrato frammenti di dialogo con Marianna ("la madre"), la quale diviene a sua volta, a tratti, una "prima persona" reinventata dall'immaginazione della figlia. Il complicato scambio delle "parti" non impaccia, peraltro, il dipanarsi di una trama che è costituita dalle storie di due vite incrociate, in un lungo arco di tempo: dai primi del Novecento alla Grande Guerra, dalla seconda guerra mondiale alla Resistenza, dalla "ricostruzione" alla crisi del '68. Gli eventi della Storia con la maiuscola fanno soltanto da sfondo, sfiorano i personaggi e colorano di tinte sfumate i loro tempi interiori. L'alfa e l'omega del racconto è la morte della madre. Quando il libro comincia, Marianna è già morta (se ne descrive il funerale); e sulla malattia che l'ha consumata il libro si chiude. Tra i poli della sua scomparsa si snoda, a vivide scene reali o sognate, la ricostruzione della "vita" che è una "vita a due".

 

 



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