Fulvio Tomizza |
I rapporti colpevoli |
finalista 1993 |
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Bompiani, 1995 |
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Chi è quella figura che dall'alto della sua casetta-finestra di Materada guarda e trascrive le mille Istrie che mirabilmente prolificano tra mare, costiera e colli dell'interno, e che ci porta tra villaggi e casali, tra tesori di ubicazioni, toponimi, carezze linguistiche, piante, animali, colori, ma soprattutto personaggi più o meno parentali con il brulichio delle loro vicende, con i loro gentili o foschi enigmi? E chi è colui che staccatosi dall'osservatorio non cessa poi di chinarsi a lavorare la terra, di tutelare macchie intricate, filari di viti, ulivi e perfino sassi, di “sciogliersi” nell' ambiente? E dove si nasconde veramente l'identità, col suo profumo? Tomizza mostra infine che essa può salvarsi financo nell'altrove, pur che sopravviva un “qualcuno” — una madre -capace di riattizzare i sapori, gli odori, i gesti, le parole: che sono i segni piziaci del Luogo, la sua ultima essenza. |
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Fulvio Tomizza - I rapporti colpevoli
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