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Giuliana Morandini |
Angelo a Berlino |
finalista 1987 |
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Bompiani, 1987 |
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Quale Berlino attende Erika oltre la scia d’erbe fosforescenti e cemento lungo la corrente della Sprea? L’antica strada all'ombra dei tigli è tagliata e le Vittorie di bronzo hanno ali scure, il ponte sul lago presso Potsdam tace. Un anziano studioso le parla di costruzioni che rinnovano le fantasie di Schinkel, l'architetto del Principe. Inoltrarsi nel tessuto della città, riconoscerne lineamenti e ferite, fa affiorare immagini velate dell’anestesia. Ritorna il volto della sorella Ulrike, la sua passione fermata da uno sparo in un’alba d'estate. Ritornano le parole della madre Sophie, gli occhi tesi agli angeli di Dresda. Quali legami stringono Erika e l’isolato studioso a un comune passato? E quale desiderio della madre e della sorella vive in lei? Volgersi a fissare un volto è smarrirlo, è proibirsi la tenerezza e la vita. Erika si avventura dove la sorella l’ha preceduta nel turbamento. I fantasmi del taccuino di Ulrike la sfiorano: lo sguardo dei soldati, la mollezza di una ragazza turca, il segreto di una vedova di un generale. Erika può scieglierli e amare in una notte di stelle. Nel disegno della città divisa, nell'ossessione dei monumenti, gli affetti di una giovane donna vibrano con dolce serenità: come il sussurro necessario dell'angelo, annuncio che la storia può lenire i segni della separazione. |
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Giuliana Morandini - Angelo a Berlino
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