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Finalista |
2010 |
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Lydia Millet |
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NON TRADOTTO |
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Love in Infant Monkeys, 2010 |
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Leoni, conigli, scimmie, fagiani: tutti hanno condiviso i riflettori e i titoli dei tabloid con uomini e donne famosi. L'incontro tra il marito di Sharon Stone e un drago di Komodo, le riprese di Thomas Edison dell'elettrocuzione di un elefante e il dogwalker di David Hasselhoff trovano tutti casa in Love in Infant Monkeys. Nelle intersezioni tra natura selvaggia e celebrità, Lydia Millet racconta in modo esilarante queste comunioni per mettere in gioco il cuore del nostro fascino per le icone pop e la cultura dell'auto-adorazione umana. In molta narrativa, gli animali esistono come sostituti dell'autore, o anche in modo più riduttivo come simboli del bene e del male. Nella prosa spietata e lucida di Millet, ogni storia basata su una notizia, una biografia o un altro resoconto basato sulla relazione tra celebrità e animali, questi ultimi sono complessi quanto la nostra immaginazione su di essi. In questi racconti immaginari sulla vita reale, gli animali mostrano gli umani come esseri gonfi di follia e tuttavia curiosamente vulnerabili, come nel monologo interiore infuso di Kabbalah di Madonna dopo aver sparato a un fagiano nella sua tenuta inglese. |
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