Mauro Covacich - La città interiore


Mauro Covacich

La città interiore

finalista 2017

La Nave di Teseo, 2017

 

Trieste, 4 aprile 1945. Un bambino di sette anni trasporta una sedia, tra le macerie, verso la sede provvisoria del comando alleato. Un fotografo lo immortala per la prima pagina de "Il nostro avvenire", edizione italiana di un quotidiano sloveno - ora non più clandestino - accanto a una dichiarazione di Tito sulla prossima "fratellanza dei popoli". Trieste, 5 agosto 1972. Gli stessi Feddayn di Settembre Nero che di lì a poco sequestreranno e trucideranno gli atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco, hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Quei terroristi hanno voluto iniziare da Trieste, ancora divisa in zona A, italiana, e zona B, controllata dall'amministrazione jugoslava. Un bambino, Mauro Covacich, tra le gambe di suo padre, il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima, guardando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città chiede, in dialetto triestino: "papà semo in guerra?

 

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