Pasquale Festa Campanile - Il ladrone



Pasquale Festa Campanile

Il ladrone

finalista 1978

Bompiani, 1977

 

Tra i comprimari della Passione, non pochi hanno goduto dì fortunale reviviscenze letterarie, da Pilato a Giuda. Tocca ora al ladrone Caleb, picaresco antieroe intento a operare minuscoli e memorabili misfatti tra esseni, prostitute, mercanti, farisei e occupanti romani in un'assolata Palestina nervosa e sotterraneamente scossa dal messaggio del Nazareno. E in Gesù inciampa più volte il povero Caleb, accanitamente leso a maltogliere per accumulare denaro e comprarsi cosi la cittadinanza romana. Anzi, il Cristo gli balena davanti come un esempio: deve fare un mucchio dì soldi, deve conoscere un sacco di trucchi, questo imbroglione mille volte più bravo e raffinato di luì. E Caleb si arrovella per scoprire come il Cristo riesca a moltiplicare i pani e i pesci o a trasformare l'acqua in vino. Tuttavia, qualcosa lo turba: per esempio, Maria Maddalena non vuole più fare l'amore con lui, perché ama l'altro, castamente… E il suo amico Lazzaro, che ha visto morire, come può essere risorto? Ma intersecare l'itinerario terreno altrui può essere fatale: l'ultimo incontro dì Caleb con Gesù avviene sulla croce, con un memorabile scambio di battute. Il ladrone è forse il libro più ambizioso di Pasquale Festa Campanile, una grossa scommessa vinta con straordinaria abilità, in equilibrio sul filo dell'ironia e della fede, della morte e della voglia di vivere. Con in più il merito di far divertire gli smaliziati tenori.

 

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