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Bill James |
2012 |
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Il mattatore |
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Top Banana, 1996 |
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Serie Harpur & Iles | # 13 |
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Sellerio |
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In un degradato quartiere di edilizia popolare, la tredicenne Mandy fa il corriere della droga. Quando, durante una consegna, rimane vittima del fuoco incrociato tra bande rivali, il suo caso finisce su tutte le prime pagine, diviene emblema dello «stato della Nazione» e oggetto di spietate analisi da parte dei media. Di fronte alla totale omertà degli abitanti del luogo, i tutori della legge sentono l’urgenza di mutare la strategia di contrasto al crimine. Ma laddove il Capo della Polizia Mark Lane propende per infiltrare un detective in mezzo ai trafficanti (con tutti i rischi che ciò comporta), per l’Assistente Capo Desmond Iles l’unico scenario realistico è quello di una più o meno tacita intesa in base alla quale si chiudono «entrambi gli occhi» sui traffici dei baroni della droga in cambio della «pace sulle strade». Con l’infida arroganza che lo distingue – e gli è valsa l’appellativo di «Iago dell’Ovest» da parte dell’Observer – Iles tesse perciò la sua tela sordo ai richiami di Lane: e va innanzitutto alla ricerca di un interlocutore valido e affidabile, che possa garantire la non belligeranza tra le diverse organizzazioni malavitose. Terrorizzato dalle possibili conseguenze tanto della politica di Lane che di quella di Iles, il Soprintendente Colin Harpur indaga sulla morte di Mandy, alla ricerca di una verità che di per se stessa metta in scacco entrambi i superiori. Frequentatore per eccellenza della Zona Grigia tra la legge e il delitto, Bill James giunge inevitabilmente, in questo romanzo del 1996, al tema della trattativa tra Stato e poteri criminali: e lo fa alla sua maniera, sardonica nei toni e sin troppo credibile nella sostanza, mettendo in scena un dialogo in cui il non detto è la cosa più importante, gli attori si rubano il ruolo a vicenda ed il regista Iles – come osserva il boss Mansel Shale, il «Mattatore» del titolo – si riprende con una mano ciò che ha concesso con l’altra. Sullo sfondo, tutto ciò che ha fatto della serie di Harpur e Iles un osservatorio privilegiato della realtà britannica da quasi trent’anni a questa parte: la riduzione a plebe di una classe lavoratrice che pure ha alle sue spalle una storia e una cultura di assoluto rispetto; i processi di aziendalizzazione a tutti i livelli; l’adozione del linguaggio della politica da parte dei gangster – qui, per la prima volta, un Tony Blair in ascesa scalza come fonte di ispirazione i soliti condottieri conservatori. |
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Bill James - Il mattatore
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