Chinua Achebe - Viandanti della storia


Finalista

1987

Chinua Achebe

Viandanti della storia

Anthills of the Savannah

 

Edizioni Lavoro, 1991

 

Siamo nel paese africano di Kangania: non lo trovate sull’atlante, perché ad Achebe, scrittore nigeriano di lingua inglese, non interessava parlare di uno stato specifico, ma di ogni stato africano. E’ appena avvenuto un colpo di stato e al potere è salito un militare. Due suoi amici dai tempi dell’università in Inghilterra lo osservano preoccupati: uno, Chris, è ministro dell’informazione; l’altro, Ikem, è direttore di un giornale che è spesso fonte di grattacapi per il governo. Assistiamo fin da subito alla degenerazione del potere e alla sua incapacità di risolvere i problemi reali del paese, siano essi la siccità, la corruzione, il debito, la fame o l’analfabetismo. Ed è emblematico che ogni azione intrapresa dal Presidente e dai suoi ministri faccia riferimento in ultima analisi sempre al Popolo: un popolo da tener buono a forza di parole ma che in fondo non si conosce e che, come tutto ciò che non si conosce, fa paura: La stessa lingua (inglese), che si vorrebbe usare per tenere il popolo sotto controllo, spesso sfugge di bocca con termini storpiati o incongruenti, come ad indicare che non è la lingua degli ex dominatori lo strumento giusto per trovar soluzioni. E alla fine, inevitabilmente, in Kangania si muore. Per mano della povertà e della siccità, certo, ma anche per mano umana; e se l’omicidio non viene perpetuato dal governo, allora si muore per strada, in modo fin troppo emblematico, sotto i colpi di quegli oppressi che si volevano difendere. Le donne, in questo mondo senza riscossa, rimangono quasi sullo sfondo; ma solo per avanzare in primo piano alla fine, quando gli uomini, impotenti, sono costretti a tirarsi indietro: così Beatrice ed Elewa, le compagne di Chris e Ikem, rimaste sole, si porteranno sulle spalle i racconti da tramandare ai loro figli.

 

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