Guido Rampoldi - La mendicante azzurra


Guido Rampoldi

La mendicante azzurra

Vincitore Opera prima 2009

Feltrinelli, 2008

 

Oliver, detto Nix, lavora per le Nazioni Unite ed è alla sua prima missione in Afghanistan. Il paese è in mano ai talebani, regna il caos e gli attentati suicidi sono all’ordine del giorno. Nix lo sa bene, è preparato, ma non è pronto all’incontro che sconvolge la sua vita: una misteriosa mendicante avvolta in un burqa azzurro. Nix le si avvicina, lei grida parole incomprensibili e gli tende un volume fotografico del museo locale. Lui vorrebbe parlarle ma una squadra di talebani afferra la mendicante, la carica sulla jeep e la porta via. Solo più tardi Nix scopre che è stata condannata a morte e fucilata dentro lo stadio cittadino. Perché quel volume? Perché a lui? Attraverso i contatti nelle Nazioni Unite, Nix scopre che la mendicante nascondeva delle importantissime mappe russe di giacimenti petroliferi che voleva consegnare agli occidentali per evitare che se ne impadronissero i talebani. Il volume doveva servire come segno di riconoscimento per il giorno dello scambio, ma i talebani avevano preceduto tutti e l’avevano rapita; prima, però, la mendicante era riuscita a consegnarlo a Nix, nella speranza che lui, in quanto occidentale, potesse sollevare un polverone. Nix segue i pochi indizi che ha in mano. Sa che la mendicante ha una sorella, Hamina, che vive in un campo profughi tra Afghanistan e Pakistan e parte per il confine. Trova povertà, guerra, violenza. Si fa crescere barba e capelli e si finge matto per farsi accettare all’interno del clan di Hamina. Ma la situazione precipita, l’intero clan viene deportato dai talebani e, con sua amara sorpresa, Nix scopre che dietro alle mappe russe ci sono puntualmente interessi occidentali e alcune mele marce delle Nazioni Unite. Guido Rampoldi scrive un romanzo che è avventura e mistero, azione e colpi di scena. Ma non solo. La mendicante azzurra è anche una testimonianza unica del più tragico scenario di guerra contemporaneo. 

 

Nessun commento:

Posta un commento