Horie Kenichi - Koduku


 

Vincitore 1966

Horie Kenichi

1965

Koduku

Da solo attraverso il Pacifico

Alone Across the Pacific (Koduku), 1962

Bompiani

Il 12 maggio 1962, un ragazzo giapponese di ventitré anni, Kenichi Horie, partiva da Nishinomiya, nella baia di Osaka, su una minuscola imbarcazione a vela, e in 94 giorni di navigazione solitaria attraverso il Pacifico giungeva a San Francisco, dopo più di cinquemila miglia di mare aperto; il viaggio più lungo mai compiuto da un solo uomo su una barca così piccola, e senza nessun altro mezzo che la vela. Se questo viaggio rappresentava per Horie una sfida ai dubbi e allo scetticismo dei velisti più anziani ed esperti, e una sorta di confronto sportivo nei riguardi di tutti coloro che avevano compiuto precedenti traversate a vela, costituiva però in primo luogo l'appagamento di una passione marinara e il collaudo di una preparazione accanita e precisa iniziata fin dall'adolescenza: sicché le pagine del giornale di bordo, e tutto il racconto in prima persona che le collega, offrono a un tempo la documentazione tecnicamente minuta della navigazione, dei preparativi, degli incidenti, del controllatissimo ed esiguo corredo, e la testimonianza di una grande avventura, lieta e pericolosa, narrata senza nessuna retorica, con umorismo e candore. L'avventura di Horie non è però tutta marinara, perché si può dire che egli abbia affrontato contemporaneamente un altro oceano altrettanto pericoloso e ignoto: la solitudine (la parola giapponese kodoku significa appunto solitudine) di quei tre mesi in cui egli non ebbe altra risorsa e altro appoggio che se stesso. In tal senso il libro è anche una lettura psicologicamente stimolante e positiva, un esempio che non si propone come tale ma lo è veramente. Viaggiatore solitario, partito quasi di nascosto, senza scopi pubblicitari, - sempre timoroso di venir scoperto, Horie è l'eroe di un'impresa altamente civile, appunto perché realizzata esclusivamente con i più civili strumenti dell'uomo: l'intelligenza, il coraggio, la costanza, la curiosità.

 

 

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