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Mario Lodi |
Il paese sbagliato. Diario di un'esperienza didattica |
Vincitore Opera prima saggistica 1971 |
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Einaudi, 1971 |
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Il paese sbagliato: Diario di un’esperienza didattica (Edizione Einaudi, 1970), di Mario Lodi, racconta, con grande cura e grande affetto, i cinque anni di scuola elementare di una classe di Vho, frazione di Piádena, un paesino rurale in provincia di Cremona, negli anni scolastici che vanno dal 1964-65 (Classe prima) al 1968-69 (Classe quinta). Il resoconto è fatto dal maestro Mario Lodi per Katia, una ragazza che ha deciso di iscriversi all’istituto magistrale per diventare maestra, a cui Mario Lodi indirizza una lettera che apre il volume. Ecco una prima chiave, della cui importanza ci si accorge andando avanti nella lettura, per capire cosa cerca il maestro Lodi: a lui stanno a cuore i bambini “come sono a scuola”, senza conformarli a un modello sociale. Mario Lodi faceva parte del Movimento di cooperazione educativa (MCE), nato nel 1951 intorno a Giuseppe Tamagnini. Questi insegnanti introdussero e sperimentarono anche in Italia i metodi del pedagogista francese Freinet, all’epoca ancora sconosciuto da noi. Le tecniche didattiche gruppo avevano un comune denominatore nella cooperazione e nella discussione. Nella classe del maestro Lodi, e lo si ritrova ovunque nel volume, si discute tutto e nessuno comanda. |
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Mario Lodi - Il paese sbagliato. Diario di un'esperienza didattica
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