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Serena Vitale |
Il bottone di Puskin |
Vincitore saggistica 1995 |
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Adelphi, 1995 |
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Da più di centocinquant’anni, da quando Puškin cadde in duello, colpito da una pallottola del suo avversario d’Anthès, la Russia intera – come un coro immane, sempre rinnovato – e con essa tutto il mondo si domandano: che cosa avvenne veramente negli ultimi mesi di vita di Puškin? Quale catena di eventi provocò l’esplodere di quella pallottola fatale? Qual è la verità di questa storia frivola e sinistra? È una storia di amore e tradimento con al centro la bellissima Natalie, moglie del poeta? O è anche un oscuro complotto? E quale parte ebbe nella vicenda lo «sciagurato carattere passionale» di Puškin? Sul tema si sono accumulati migliaia di testi e di interpretazioni, con il risultato di renderlo ancor più inavvicinabile. Serena Vitale si è dunque lanciata in un’impresa davvero ardua: ricostruire giorno per giorno, talvolta ora per ora, quei mesi, lasciando risuonare le voci della società che con Puškin sarebbe morta; e indagare la verità dei fatti, basandosi unicamente su documenti (alcuni dei quali, decisivi, venuti alla luce nel corso del suo lungo lavoro di ricerca e di studio). Per fare ciò occorrevano il piglio del romanziere e un’ossessiva precisione filologica. Un raro caso ha voluto che tali qualità si ritrovassero insieme in questo libro – e addirittura si sostenessero a vicenda. Il risultato si potrà leggere come un travolgente romanzo poliziesco: la vittima sulla cui morte si indaga è la verità, il luogo dell’azione i salotti pietroburghesi, il tempo quello eterno della lotta tra volgarità ed eleganza, l’assassino forse il Caso, l’indizio decisivo – chissà – un bottone perduto. |
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Serena Vitale - Il bottone di Puskin
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