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Alfio Caruso |
1990 |
Tutto a posto |
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La mafia della droga attacca la mafia finanziaria, impegnata a impossessarsi del pacchetto di maggioranza di una multinazionale. Un giudice con tre figli a carico e in attesa di ottenere il trasferimento al nord, un poliziotto romagnolo sopravvissuto ad agguati e tradimenti, un alto commissario antimafia che affronta con animo rassegnato la sua ultima battaglia tentano vanamente di opporsi all'intreccio politico-affaristico che mira al cuore dell'economia nazionale. Sullo sfondo, una Sicilia in cui, per dirla con un uomo d'onore che ha imparato a memoria l'erasmiano Elogio della follia, "Ciò che appare non è. Ciò che è non appare". Sarebbe infatti difficile, o impossibile, provare che un architetto a capo di una holding familiare sia qualcosa di diverso da ciò che sembra: il più moderno e agguerrito imprenditore dell'isola, un finanziere d'assalto deciso a dimostrare che i siciliani possono e sanno dare la scalata a un impero economico. Molte apparenze però rischiano di essere insidiate quando è in gioco la trasformazione della mafia in un sistema pulito e insospettabile. Basta l'improvviso rapimento di un politico amico per agitare le acque chete in cui si muovono interessi di migliaia di miliardi. A complicare le cose c'è un solitario sopravvissuto delle cosche perdenti che nessuno avrebbe voluto avere né come capo né come avversario. Da una Sicilia angosciata e piovosa alle stanze del governo, si sviluppa una lotta accanita in cui cambiano alleati e nemici. Immutabili restano soltanto la Sicilia e la mafia: due facce della stessa medaglia. |
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Alfio Caruso - Tutto a posto
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