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# 15 |
Anatole France |
La rivolta degli angeli |
La Révolte des Anges, 1925 |
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Meridiano Zero, 2004 |
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Su Parigi piovono angeli. Ogni giorno qualche puro spirito, disgustato dalla monotonia della beatitudine, abbandona il cielo, s’incarna e vive come un parigino di inizio ’900 (è questa l’epoca del romanzo). Non sono messaggeri divini, ma personaggi alla Wim Wenders: hanno deciso, come i suoi angeli sopra Berlino, che è più interessante cavarsela da soli sulla terra piuttosto che durare eternamente nella contemplazione divina. Un avido banchiere, un musicista bohémien, un’anarchica affascinante: sono tutti angeli, anche se nessuno fra gli uomini lo sospetta. È una sorta di invasione degli ultracorpi, pacifica fino a quando Arcade, bellissimo angelo custode, non concepisce un folle progetto: rovesciare Dio, ripetere l’impresa tentata da Lucifero prima che il tempo avesse inizio. Sono stati i libri a perdere Arcade: ne ha divorati a migliaia nella biblioteca del suo custodito, il giovane aristocratico Maurice d’Esparvieu. Tanta scienza gli ha insegnato che il mondo non è la valle di lacrime descritta dai preti e ha suscitato in lui un’inestinguibile sete di vendetta contro il Dio uno e trino. Ma a Parigi è difficile pensare solo alla guerra: ci sono troppe belle donne disponibili ad avventure galanti; ci sono i loro innamorati da sfidare a duello; c’è la polizia da cui scappare, perché per un angelo è facile essere scambiato per un rivoluzionario… In un’atmosfera molto francese di tranquilla amoralità, sotto l’impero della galanteria, France svolge una trama divertentissima, ma composta delle questioni più serie: la guerra in cielo è un trasparente riferimento al massacro del 1914; l’arrogante Dio della Bibbia è il simbolo della spietatezza di ogni potere. La rivolta degli angeli racconta, con linguaggio rapido e secco, "cose tali da far arrossire non solo un carrozziere, ciò che non è dir molto, ma persino una parigina!". |
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# 15 |
Meridiano Zero, 2009 |
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