Cesare Greppi - I testimoni


Cesare Greppi

I testimoni

Finalista narrativa italiana 1983

Sellerio, 1982


Una storia di erotismo, per così dire, conventuale, cui si accompagna quella di un'eresia indefinita, forse indefinibile (anche se il lettore può sospettarla di estrazione «quietista»), trascorre in queste pagine di Cesare Greppi con il vigore di una «chronique italienne» stendhaliana: solo che è una cronaca senza la cronaca, una storia senza la storia, un racconto senza il racconto. Tutto vi accade per traslucidità, per evocazione e trasparenza. Ci sono i testimoni, ci sono le testimonianze: ma l'oggetto del processo, la natura e consistenza delle imputazioni, le passioni e convinzioni degli imputati, si intravedono per intelligenza, per l'intelligenza che si stabilisce subito, al primo capitoletto, tra lo scrittore e il lettore. E diciamo intelligenza nel senso in cui si dice «intelligenza col nemico» (ma in questo caso con l'amico), oltre che in senso lato. E si tratta sì di un modo di scrivere, di un modo di raccontare: ma bisogna anche tener conto che così scrivendo, così raccontando, Cesare Greppi (alla sua prima opera narrativa, dopo le poesie di Stratagemmi) raggiunge l'essenza del processo, della prassi, della procedura inquisitoriale. Dell'inquisizione cattolica e spagnola; ma anche dell'eterna, onnipresente inquisizione.

 

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