Finalista |
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1962 |
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James Baldwin |
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Nessuno sa il mio nome |
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Nobody Knows My Name |
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Feltrinelli, 1965 |
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I primi saggi di Baldwin sono stati descritti come "una meditazione senza pari su cosa significhi essere neri in America". Questa collezione ricca e stimolante contiene "Fifth Avenue, Uptown: a Letter from Harlem", pezzi polemici sulle tragedie inflitte dalla segregazione razziale e un toccante resoconto del suo primo viaggio nel "vecchio paese", gli stati del sud. Eppure altrettanto avvincenti sono le sue "Note per un romanzo ipotetico" e le riflessioni personali sull'essere americani, su altri grandi artisti - Ingmar Bergman e Andre Gide, Norman Mailer e Richard Wright - e sul primo grande conferimento di scrittori e artisti negri americani in Parigi. Nella sua introduzione Baldwin descrive lo scrittore come se richiedesse "ogni grammo di resistenza che può raccogliere per tentare di guardare se stesso e il mondo così come sono"; la sua straordinaria capacità di fare proprio questo è proclamata in ogni pagina di questo famoso libro. |
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James Baldwin - Nessuno sa il mio nome
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