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# 41 |
Mareike Krügel |
Volevo sposare Cary Grant |
Die Tochter meines Vaters, 2005 |
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Meridiano Zero, 2008 |
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Felizia ha un’indole ribelle che l’ha portata lontano dalla lugubre attività di famiglia, e ora fa la cartomante. Con orecchini, foulard intorno alla testa, un tocco di asperula e incenso in giro per casa e la carta della Morte bandita dal mazzo, per rassicurare i clienti. Gelida come la morte è però la sua vita amorosa. Non quella sessuale, dato che l’Uomo del Piano di Sotto, ogni volta che litiga con la fidanzata sale da lei per farsi consolare. E c’è anche Kohlmorgen, che quando capita in città non perde occasione di passare la notte da lei, e adesso si è persino messo in mente di sposarla. Ma in fondo è solo una routine monotona di sesso distratto. Dov’è la fiamma? Dov’è l’amore vero? Quello che ti fa venire la pelle d’oca al solo sentire un nome, che ti fa struggere in attesa di una chiamata, che ti fa adorare improvvisamente le stucchevoli passeggiate mano nella mano. Dopo un’infanzia passata tra sepolture, lutti di perfetti sconosciuti, tragicomiche cene di capodanno con il morto ad attendere le onoranze funebri in salotto, Felizia ora vuole la vita vera e il calore. Ha una ricetta tutta sua per catturare l’uomo giusto, il suo ‘Piano Cenerentola’: da un po’ di giorni diserta il lavoro per spiare la casa di Malte Schmidt, il cui pregio più evidente è l’intrigante somiglianza con Cary Grant. L’unico problema è come sbarazzarsi di quella donna misteriosa che entra ed esce da casa sua… Un’irresistibile commedia dall’humor nero sull’amore, il suo calore e gelo, visto attraverso gli occhi di una protagonista stravagante e sarcastica, da cui è difficile non lasciarsi sedurre. |
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Mareike Krügel - Volevo sposare Cary Grant
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