Mario Luzi - Spazio stelle voce: il colore della poesia


Mario Luzi

1992

Spazio stelle voce: il colore della poesia


 

Con il titolo Spazio Stelle Voce. Il colore della poesia, un volumetto di frammenti di Mario Luzi, è forse riconducibile alla natura preziosa dei libri elettivi. Un merito va riconosciuto al curatore, Doriano Fasoli, che ha messo insieme l'edizioncina nata come intervista. Ha stimolato riflessioni, ricordi, confidenze; e poi si è sottratto lasciando che le pagine fluissero nei pensieri di Luzi. Ha evitato l'intervista giornalistica, tesa più al gioco reciproco dell'intelligenza che non all'incontro, o al dato di verità. Il curatore ha compreso che il momento risolutivo di un libro può essere il "montaggio" che, da una apparente varietà di temi, sa ricostruire il profilo di un involontario ritratto. Nel caso particolare, se c'è una prosa ripensata a lungo nella coscienza, sottratta al dato immediato di emozione e di natura, questa è la prosa di Mario Luzi. Una prosa per natura scritta. Il rapporto con un interlocutore, il dover rispondere sullo stimolo vario, improvviso di una domanda, avvicina queste pagine alla vivezza del parlato, alla intenzionalità di un particolare. Come nel parlato la scrittura si distende affabile; ma ha anche la secchezza del giudizio, non immune da qualche variazione di tono e di lingua. Sono libri nei quali il lettore stesso trova propri riscontri nella complessa, ricca immagine dell'esistenza che non attinge alla linea incorporea, impersonale della dimostrazione, ma alla riflessione che sa pure nutrirsi di sapori o della realtà intuitiva del vissuto. E nell'accostamento sia pure rapsodico a queste, come ad altre pagine simili, non si fa che ascoltare e riascoltare un'antica musica di saggezza. Da parte nostra un punto ci ha colto di sorpresa, quando Luzi afferma: "Credo si trovi spesso, nella mia produzione poetica, l'azzurro, il blu, questa tonalità che appartiene non tanto, forse, alla radiosità del mattino quanto alla profondità. Lo spazio profondo ha questo colore, che poi diventa anche quello del tempo". C'era stata l'occasione di sottolineare, in alcuni momenti dell'opera poetica di Luzi, la colorazione caritativa del grigio (la povertà grigia dei monti, la casa della madre, la severa concentrazione di un interno, il trascinare nel deserto, nella terra desolata l'ombra della totalità). Tutto ciò ha una rispondenza nei testi di Luzi. Nella "irrelata luce" che c'è nella sua parola, nella coscienza, nello sguardo della sua parola, noi sentiamo un venir meno di luci, di eros, di colori. La riaffermazione dell'azzurro e del blu ci ha fatto riaprire il suo libro per ritrovare, soprattutto nei primi testi, "il colore della poesia": l'azzurro purgatoriale del tempo, dei misteri elegiaci della memoria. Certo, come in pittura, e con più difficoltà in poesia, si tratta di colori che partecipano non tanto ai dati empirici quanto alle dinamiche del linguaggio. In una bellissima prosa di Luzi, intitolata Toscana, l'autore in un viaggio da Montevarchi a Firenze, quasi riconosce, nella figura di una donna, l'immagine intima e antica di un affresco, di un tempo remoto, mentre il treno corre veloce, tra le colline dell'Arno, "nell'aria celeste"»..

 

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