Vincenzo Mazzitelli - L'acrostico più lungo del mondo


 

  # 33

Vincenzo Mazzitelli

L'acrostico più lungo del mondo


 

Meridiano Zero, 2007

 

Acrostico - s.m. componimento poetico in cui le iniziali dei singoli versi formano, lette di seguito, una parola o una frase. Una sfida di proporzioni epiche: l’acrostico più lungo del mondo scritto sul primo canto dell’Inferno dantesco. Un’impresa degna di giocolieri della parola come Stefano Bartezzaghi e di cultori della lingua del pari di Umberto Eco. Paragonabile quanto a ingegno, compiutezza e perfezione, solo alla Disparition di Perec. Ma non stiamo parlando di un puro e semplice gioco di parole, e l’acrostico non è stato scelto a caso. l’Inferno dantesco è infatti anche la chiave di lettura di questo testo, che narra di un satiro, e dei suoi vizi capitali. L’innocuo personaggio, che tradizionalmente nasce creatura mite e giocosa, si ritrova ben presto condannato, dalla tradizione cattolica, a un inferno popolato da maliziose quanto malvagie figure. Lo sfondo di questa storia di lotta tra il bene e il male lo offre Napoli; il campo di battaglia un giovane adolescente, gravato da vizi canonici (sesso, droga e rock ’n’ roll) e altri molto meno comuni (un onanismo integrale, un voyeurismo ispirato da improbabili recriminazioni misogine e un paradossalmente timido esibizionismo). E vizi a parte: strane scelte, discutibili personaggi, piccole e grandi nefandezze, insignificanti e ridicole storie d’amore e intriganti e perverse situazioni erotiche. Un’unica grande storia sentimentale, violentemente contrastata, romanticamente vissuta e meschinamente vissuta. E traumi più o meno insuperabili quali l’arresto e la prigione, la malattia di mente, la tossicomania, e l’insofferenza nei confronti di una vergogna di sé che si rifiuta di manifestarsi completamente. Intelligente, caustico, esilarante.

 



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