Un cellulare che squilla nella notte, una voce irriconoscibile e poche taglienti parole: una minaccia di morte. Cesare Almansi, avvocato di successo, ha da poco deciso di entrare in politica quando sono iniziate ad arrivare queste misteriose telefonate. C’è solo una persona a cui può rivolgersi: il suo vecchio amico del liceo, il detective Bacci Pagano. Sono passati anni da quel lontano ’68 e dai cortei a cui i due partecipavano per le vie di Genova, trascinati dall’idea di cambiare il mondo puntando su valori diversi, di giustizia e uguaglianza. Valori in cui Cesare crede ancora e che intende tradurre in realtà candidandosi a senatore. Ma qualcuno vuole fermarlo, anche se l’avvocato non ha idea di chi possa essere. Nessuna pista per Bacci Pagano, che inizia a indagare nell’intricato sistema di interessi che ruotano intorno alla campagna elettorale. Eppure su quel fronte tutto pare risolversi in un buco nell’acqua. L’investigatore dei carruggi avrebbe bisogno del suo intuito infallibile, ma per la prima volta nella sua carriera, è distratto da qualcosa, o meglio da qualcuno: Lou, la responsabile dell’ufficio stampa di Almansi, capelli biondi e occhi azzurri come due squarci feroci di cielo. Bacci Pagano rimane invischiato in una relazione fatta di attrazione e incomprensioni, di passione e di fughe improvvise. Quando l’indagine rivela un oscuro intreccio fra passato, presente e futuro, il detective deve fare i conti con le proprie convinzioni, la propria storia e il senso stesso della propria esistenza. E con un remoto omicidio che lo induce a non fidarsi più di nessuno. Nemmeno del suo amico. Nemmeno di Lou. Perché anche la donna gli nasconde qualcosa. Non c’è più alcuna certezza e il gioco si è fatto davvero molto pericoloso. Bruno Morchio presenta un insolito Bacci Pagano innamorato, che non ha perso però il suo inconfondibile fiuto. Il fiuto che l’ha reso uno dei detective più amati dal pubblico italiano.
|
Nessun commento:
Posta un commento