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Gianni Clerici |
Zoo |
Finalista narrativa italiana 2007 |
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Rizzoli, 2006 |
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Inoltrandosi in questi racconti il lettore avvisato rimarrà dapprima sorpreso per i loro argomenti, per il taglio, l'uso della prima o della terza persona e addirittura delle scelte linguistiche, che svariano da Fitzgerald a Twain, dal Simenon romanziere a Chiara, dal prediletto Waugh a Damon Runyon. E giungerà a domandarsi se queste short stories siano state scritte dalla stessa persona. Nell'assicurare che gli autori non sono più d'uno, par giusto richiamare l'attenzione su un fenomeno davvero insolito nella nostra letteratura. Anche quando si avventurano nella fiction, i nostri più affermati scrittori non vanno molto oltre le recinzioni del natio orto selvaggio. A differenza degli anglosassoni che, anche grazie alla bicentenaria istituzione del Commonwealth, spaziano in territori infinitamente più estesi del nostro stivale. Una delle principali caratteristiche di quello che ama firmarsi il Vecchio Scriba (Gianni Clerici, per intenderci), e che Calvino, ignaro di un clamoroso equivoco, aveva definito 'uno scrittore in prestito allo sport" e non invece uno scrittore tout court, è la capacità ad uscire dagli abituali confini anche grazie alla instancabile attività di viaggiatore, ancor prima che di inviato speciale, ancor prima di una raffinata pratica di molte lingue straniere. |
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Gianni Clerici - Zoo
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