Jason Goodwin - L'occhio del diavolo


 



Jason Goodwin

L'occhio del diavolo

An Evil Eye, 2011

serie Yashim l'eunuco

# 4

 

Einaudi, 2011

 

Ci vuole uno scrittore dal talento prodigioso per restituire la Istanbul dell'impero ottomano in tutta la sua magnificenza. Jason Goodwin lo aveva già fatto nei suoi tre romanzi precedenti, L'albero dei giannizzeri, Il serpente di pietra, Il ritratto Bellini, ma in questo suo nuovo libro i misteri della Sublime Porta sono piú affascinanti che mai. Istanbul, 1839. L'ammiraglio della flotta ottomana è passato tra le file dell'esercito egiziano. Toccherà a Yashim scoprire che cosa possa aver condotto Fevzi Ahmet a tradire l'impero. Un'inchiesta che condurrà il detective eunuco nel serraglio del sultano, un mondo dominato dalla paura, l'ambizione e la superstizione, un mondo in cui i segreti sono quanto di piú sacro ci possa essere, le leggi sono sospese e le donne possono semplicemente sparire nel nulla. «I cannoni risuonarono sul Bosforo. Il fumo bianco, colore del lutto, fluttuò a pelo d'acqua. Il sultano Mahmut II era morto. Era asceso al trono di Osman come monarca in turbante di un impero medievale ed era morto in fez e redingote. Nel suo lungo regno aveva dato all'impero ottomano la sella alla francese, una sorta di costituzione, un esercito moderno e i fucili a percussione. Aveva annientato i feroci giannizzeri, in quanto ostacolo al progresso, e aveva ceduto la Grecia ai greci, la Crimea ai russi e l'Egitto a un avventuriero albanese di nome Mehmet Ali Pascià. Si era costruito un palazzo moderno a Besiktas, dove manteneva un harem come gli antichi sultani. Nell'harem c'era il pandemonio».*** «Leggere un noir storico di Jason Goodwin è come lasciarsi trasportare su un tappeto magico, in uno dei luoghi piú esotici al mondo». «New York Times Book Review» «Ah, se i lettori potessero applaudire e gli scrittori inchinarsi, applaudirei: che sollievo incontrare un personaggio come il detective eunuco Yashmin e non stancarsi delle sue trame, dei suoi amici, del suo mondo che, a poco a poco, inizia a diventare il tuo (...) L'indagine è difficilissima, tra intrighi, veleni, maghe e vendette remote. Buone avventure, bella scrittura, spezie e ricette turche». Giorgio Maimone, «Gioia»

 


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