Vincitore premio principale e del |
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1989 |
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Jean Vautrin |
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Un gran passo verso il buon Dio |
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Un grand pas vers le Bon Dieu |
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Club degli Editori, 1992 |
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La Louisiana di fine Ottocento è un angolo dimenticato d'America, dove vivono gli emarginati della ci viltà industriale: sono Cajun del Quebec giunti con l'esodo del secolo diciottesimo, indiani fuggiti dalle riserve, ex schiavi neri. Tra le paludi e gli stagni limacciosi, sotto il cielo blu cobalto, ognuno prega il proprio dio e parla un fantasioso idioma in cui confluiscono francese, inglese, creolo e dialetti indiani. In questo mondo sempre uguale a se stesso, scandito dai tempi lenti dell'aria della terra e dell'acqua, vive la famiglia di Edius Raquin. Se lui è un solido contadino, sua moglie sogna i lussi della grande città, le sete fruscianti e gli uomini dalle mani bianche e la figlia, la bella Azzeline, s'innamora a quindici anni di un fuorilegge dallo sguardo d'acciaio, Farouche Ferraille Crowley. Intomo a loro si muove un variopinto microcosmo popolato da personaggi singolari, dalla sacerdotessa vudu all'ex cacciatore di balene. Durante le fastose nozze della giovane Azzeline con il suo eroe maledetto, il canto gioioso si muta in tragedia e la vicenda si adombra di oscure minacce. Partendo da un ambiente suggestivo come il profondo Sud, Vautrin costruisce una storia memorabile, ricca dei colori di un universo multirazziale, che si dilata lungo tre generazioni, dal 1893 al 1918. Un romanzo straordinario che trova il suo punto di superba creatività nel linguaggio, un linguaggio che si compone e si scompone, assorbendo in sé echi linguistici disparati francese, inglese, dialetti neri, indiani, neologismi e pirotecniche invenzioni la cui fusione dà luogo a una musica sapiente e ben modulata dall'effetto trascinante. |
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Jean Vautrin - Un gran passo verso il buon Dio
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