Nicolas Freeling - Conversazioni illecite


 



Nicolas Freeling

Conversazioni illecite

Criminal Conversation, 1966

serie Van der Valk

# 5

 

Rizzoli, 1976

 

Personaggio lineare, ed esemplare anche, quello dell'ispettore di polizia Van der Valk. Prima di capire la vicenda, che si trova a dover risolvere, vuole capire il protagonista di tale vicenda. E su questa necessità impernia tutta la sua azione, sollecitata da un'accusa anonima. Per esperienza sa che il mondo è pieno di gente, la quale formula accuse che non può provare. Perciò si affida ad una notevole forza di immaginazione, naturale del resto, per condurre una battaglia irritante e logorante nei confronti del presunto assassino. Lo vezzeggia, lo frequenta da amico, gli parla dei suoi sospetti su di lui, con una logica che non prova niente ma che lo sprofonda nel dubbio. Ad un certo punto il presunto assassino riconosce che lui e Van der Valk hanno delle qualità in comune. E alla fine l'ispettore è costretto ad ammettere che l'unico suo vero amico è proprio lui. Disincantato, apparentemente ingenuo, legato ad un tipo di vita regolata dalle abitudini, le più semplici, Van der Valk lavora, senza puntiglio, ma con profonda consapevolezza, su un'intuizione: «Il segno caratteristico del criminale, per mezzo del quale può sempre essere riconosciuto, è la sua immensa vanità». E risulterà esatta.

 


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