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Thorsten Becker |
L'ostaggio |
Finalisti narrativa straniera 1990 |
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Serra e Riva, 1989 |
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Die Burgschaft, 1985 |
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Da un incontro casuale sull'autostrada di transito per Berlino Ovest (forse l'unico posto in Germania «dove i tedeschi federali possono ancora raccontare delle storie») nasce l'avventura del protagonista di questo libro. Un giovane intellettuale tedesco occidentale, venuto a Berlino Est per trovare un amico regista teatrale, resta invischiato, in parte suo malgrado, in parte per lealtà verso un amico e seduzione ideale, nelle maglie della polizia politica e dell'avvolgente burocrazia d'oltrecortina. Dovrà far da "garanzia" del rientro all'Est dell'amico regista, in tournée all'estero, rimanendo pro tempore prigioniero dello Stato comunista. L'ostaggio (che rivisita ironicamente un'omonima, celebre ballata di Schiller) è l'opera prima di uno scrittore non ancora trentenne che si è subito segnalato come una delle voci più interessanti e singolari della nuova letteratura tedesca. Becker ha saputo finalmente voltare pagina, e parlare del Mutro e della divisione della Germania (tema centrale per molta parte della letteratura tedesca di oggi, e soprattutto all'Est, da Christa Wolf a Christoph Hein) con il tono monellesco e semiserio di chi vede ormai nella divisione del suolo tedesco non tanto una catastrofe nazionale, quanto piuttosto un fatto appreso dai libri di scuola. L'assoluta improbabilità di questa storia, in un mondo globalmente improbabile, diventa perfettamente plausibile: ma lo stupore lascia il posto a un'anarchica scrollata di spalle. |
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Thorsten Becker - L'ostaggio
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