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Vincitore 1994 |
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Tiziano Sclavi |
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Mostri |
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Camunia |
1994 |
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Lo scrittore si incarna nei suoi personaggi? A proposito dei due protagonisti dell’ormai celebre suo Dylan Dog, Tiziano Sclavi ha dichiarato: “Io non sono né Dylan né Groucho: io sono i mostri”; i mostri del romanzo che qui presentiamo non sono alieni, ma emarginati, creature da Cottolengo, menomati fisici, freaks, creature da baraccone circense. Mostri, romanzo di vita ospedaliera, ha per protagonisti Ciccio, Sam, Gnaghi – un nano, un uomo senza arti e un handicappato mentale – che lottano contro la malattia, il dolore e l’infelicità, e per coprotagoniste Ilde, Marisa, Maria – le infermiere un po’ streghe e un po’ fate – che scoprono che la sofferenza è il reagente che produce voglia di vivere. Nell’ospedale di Sclavi si aggirano anche fantasmi e ci tornano a vivere i morti “perché non hanno altro posto dove andare”. A prima vista, l’ospedale appare un inferno, ma gli ospiti vi conducono un’esistenza che, da penitenziale, si fa salvifica. Mostri è una commedia umana, allucinata e tragica, che mette in scena, dopo l’orrore, la pietà: i freaks di Sclavi sfidano la solitudine. Valentino Bompiani, che lesse in rivista un’anticipazione di questo romanzo nel 1988, definì Sclavi, sul quotidiano “Reporter”, “un giovane scrittore iperrealista-surrealista di talento”. Questo volume presenta il romanzo – nel frattempo diventato, per gli appassionati lettori di Sclavi, opera di culto – nella versione integrale che, per il suo realismo visionario e il suo surrealismo nero, sarebbe sicuramente piaciuta anche a Calvino e Fellini, a Buzzati e Queneau. |
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Tiziano Sclavi - Mostri
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