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Åke Edwardson | |||
Grida da molto lontano | |||
Rop från långt avstånd, 1998 | |||
serie | # 2 | ||
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Baldini & Castoldi, 2014 | |||
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Sulle rive di un lago nei pressi di Göteborg viene ritrovato il cadavere di una donna. Un cadavere cui il commissario Winter non riesce a dare un nome e che per il momento decide di chiamare Helene. I soli indizi sono uno strano marchio rosso sul luogo del crimine e i segni evidenti di un recentissimo parto. Quest’ultimo particolare affanna non poco Winter, che non solo sente il dovere di trovare l’assassino, ma anche il neonato. Le settimane passano e l’angoscia cresce: nel cuore dell’estate soffocante che si è abbattuta sulla città, nessuno reclama il corpo della vittima né giungono denunce di persone scomparse. Quanto al bambino, sembra quasi esistere solo per Winter. Nelle ore umide della notte, mentre uno struggente sassofono jazz fa da sottofondo, il poliziotto comincia una specie di dialogo intimo e virtuale con la morta. E amore, angoscia e malinconia si mescolano in un cocktail dolceamaro che bagna l’autunno in cui, finalmente, la matassa dell’intrigo si dipanerà. | |||
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Åke Edwardson - Grida da molto lontano
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