|
|
Elizabeth Gaskell |
Mary Barton |
Mary Barton |
|
|
Edizione Croce, 2016 |
|
Mary Barton, opera prima di Elizabeth Gaskell, scritta per superare il dolore causatole dalla perdita dell’unico figlio maschio, morto prematuramente a soli 10 mesi, viene pubblicata per la prima volta in forma anonima nel 1848 e subito apprezzata da Charles Dickens. La scrittrice inglese ci porta per le strade sporche e fetide di una Manchester in tumulto, in cui la sofferenza dei più deboli si mescola all’ignavia dei più ricchi. Mary Barton è da poco rimasta orfana di madre e, dopo che il padre – John Barton che ha visto la moglie e il figlio morire di fame, davanti agli occhi indifferenti dei potenti industriali – ha perso il lavoro, cerca di racimolare qualche soldo lavorando come sarta. A farle la corte due uomini molto diversi l’uno dall’altro: l’onesto e di umili origini Jem Wilson e Henry Carson, benestante e pieno di sé. La protagonista del romanzo dunque è combattuta tra l’abbandonarsi agli impulsivi dettami del cuore e lo scegliere i più convenienti consigli della ragione. A complicare la sua scelta, il sopraggiungere di una morte improvvisa che scardinerà l’ordine della città e che vedrà impegnati tutti i personaggi della storia, in una lunga quanto sconvolgente caccia «al mostro». Un romanzo della “rivoluzione”, in cui l’autrice ha saputo dar voce alla classe meno abbiente – manipolando in modo strategico la lingua e ricreando in maniera precisa il dialetto del luogo –, portando in scena, accanto ai movimenti cartisti di protesta, una lunga carrellata di figure femminili, martiri inevitabili di uno strabismo misogino e di una società dominata dall’economia di mercato, ormai sorda ai richiami dei sentimenti. Elizabeth Gaskell cala fra le pagine di questo libro immenso donne sole e indipendenti, donne integre e tenaci, donne corrotte e vittime del sistema, al fine di poter portare a compimento l’impianto pedagogico della sua macchina narrativa e quindi guidare i lettori verso la retta via. |
|
Elizabeth Gaskell - Mary Barton
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento