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Friedrich Glauser | |||
Il sergente Studer | |||
Wachtmeister Studer, 1936 | |||
serie | # 1 | ||
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Sellerio, 1986 | |||
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L'abbozzo di autobiografia di Glauser si conclude con un ricordo d'infanzia. Il padre «che giocava volentieri a fare il giudice istruttore» lo aveva sottoposto a un interrogatorio violento: «Non lo aveva fatto per crudeltà. Voleva sapere la verità. Nient'altro». Per quanto il raccontare di questo scrittore svizzero sia un raccontarsi - «un liberarsi di ricordi» -, l'autobiografia, interrotta, continua nelle novelle, nei racconti. E in quella giustificazione, in quella pacata e definitiva identificazione tra l'illusione che esista nei fatti degli uomini una verità, e la crudeltà, vi è molto delle intenzioni e del mondo spirituale di cui "Il sergente Studer" è protagonista. Studer, l'investigatore dei gialli di Glauser, si muove, agisce, svela crimini e scopre colpevoli, e dà il senso di una coscienza amara: che il delitto e la Giustizia siano facce di una stessa medaglia, che nella caccia all'assassino si snodi una sfida più sottile e fatale, che la conclusione di ogni buona indagine è solo la scoperta della 'estrema' innocenza del colpevole. | |||
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Friedrich Glauser - Il sergente Studer
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