Peter Duluth, il famoso produttore teatrale, conosce Nanny Ordway durante l’assenza della moglie Iris. Quella ragazza piena di entusiasmo e di alte aspirazioni letterarie desta in lui un certo interesse umano, quasi paterno; e forse l’ammirazione che lei gli dimostra lo lusinga. Peter trascorre qualche serata con Nanny e le mette a disposizione il proprio appartamento, nelle ore diurne, affinché lei possa scrivere in un ambiente comodo, lontano dal suo squallido alloggio. Di questo, egli non dice nulla nelle sue lettere a Iris, che potrebbe fraintendere e… Ma Peter si accorge che le reticenze sono pericolose, quando, al ritorno della moglie, la ragazza viene trovata morta nell’appartamento. Si pensa a un suicidio. Peter viene sospettato di averle fatto perdere la testa e, sia pure involontariamente, spinta a un gesto disperato. Peter nega e Iris gli crede. Poi, lei riceve una lettera che Nanny le ha indirizzato prima di morire. È il colpo di grazia. Iris se ne va. Le cose precipitano. La polizia sospetta che la ragazza sia stata assassinata. Da Peter Duluth. Braccato dalla polizia, il produttore cerca allora di scavare nel passato della strana creatura che lo ha ingannato da viva, e che lo perseguita da morta. Poi, a poco a poco, il mosaico si ricompone, fatti e figure assumono le loro giuste proporzioni e, in un susseguirsi di colpi di scena, la verità trionfa.
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