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P.G. Wodehouse | ||
Un grosso affare | ||
A Few Quick Ones, 1959 | ||
serie | # 11.5 | |
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Guanda, 2007 | ||
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Ci sono tutti i personaggi più classici e stralunati di P.G. Wodehouse in questa raccolta: dal danarosissimo ma taccagno Oofy Prosser, all'inguaiato e squattrinato Bingo Little, passando per l'imperturbabile maggiordomo Jeeves e l'immancabile figura dell'editore Purkiss. Ci sono le donne forti che tengono al guinzaglio mariti e fidanzati, facendoli tremare ogniqualvolta storcono la bocca: sono dame dell'alta borghesia, robuste golfiste, signorine perbene ma non troppo ben pensanti o zie terribili e vessatorie. E tutti giocano la loro consueta partita, fatta di battute e doppi sensi, di colpacci che quasi sempre vanno male a chi li ha orditi, di truffe da due soldi, di furbastri puniti. Un'umanità sgangheratamente elegante: la buona società intellettuale ed economica quasi nullafacente, molto impegnata nei circoli (soprattutto in quello straordinario universo chiuso e surreale che è il Drones Club), tratteggiata con grande umorismo dal divertito autore; un gruppo di piccolissimi borghesi intenti a far soldi con le puntate sui cavalli, gli incontri di wrestling, le bische clandestine, adorabili nella loro vacuità e sventatezza. Grandi protagoniste, come sempre, la lingua e la trama: un complesso groviglio di situazioni cucite in punta di penna. In un fuoco d'artificio di trovate, passano il gergo delle scommesse e un verso di Shakespeare, una citazione biblica e la terminologia del golf. E se Freddie Widgeon si fa venire una delle solite grandi idee e organizza una lotteria di grassoni, e Jeeves, come sempre, tira fuori dai guai il suo principale facendo una bella frittata, qualcuno dei Mulliner trova l'amore, perché ai meno furbi, quelli apparentemente destinati a prendere le fregature, l'autore riserva, a suo modo, un equo lieto fine. | ||
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P.G. Wodehouse - Un grosso affare
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