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Rex Stout | ||
Peggio che morto | ||
Might As Well Be Dead, 1956 | ||
serie | # 27 | |
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Il Giallo Mondadori n° 473, 1958 | ||
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Da un pezzo, mancava Stout dalla nostra collezione. Il suo ultimo romanzo, UN PIZZICO DI CHININO, risale infatti a due anni fa. E nemmeno c’era Nero Wolfe, in quel giallo, e mancando lui non c’era neppure il simpatico Archie Goodwin, braccio destro del «drittissimo» investigatore. Se non fosse stato per un breve giallo pubblicato da noi in varietà alcuni mesi or sono («L’assassino è uscito per ultimo») pareva che Stout avesse deciso di non scrivere più. Ma il celebre giallista riprende i contatti coi nostri lettori con le carte più che in regola: con la sua prosa effervescente, infatti, Stout ci presenta un giallo dall’architettura solida, che scorre rapido, immediato su una trama originalissima. A Wolfe si presenta un ricco provinciale che lo incarica di ricercargli il figlio fuggito di casa, anni prima, per una colpa addossatagli ingiustamente. Che ne è stato di lui? Quel padre, evidentemente, ha sentito il richiamo del sangue, cercando il figlio proprio in quel momento: perché gli mette alle calcagna Nero Wolfe proprio quando ne ha più bisogno. Il figlio scomparso, addirittura creduto morto, si trova in tali guai che lo si può dire «peggio che morto». La sedia elettrica lo sta aspettando. E intorno gli s’accumulano i cadaveri ora per ora. | ||
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Rex Stout - Peggio che morto
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