Manrico Barbarani: una laurea in architettura, uno studio affermato, un socio da trent’anni al suo fianco, tante amiche, alcuni affezionati nemici, una passione per l’alpinismo, due mogli, anzi: due ex mogli. E un figlio di cui potrebbe essere il nonno. Già. E tre proiettili piantati in corpo. Il suo cadavere viene ritrovato nella più squallida delle periferie, che pure a Milano sono tutte squallide: vicino al dormitorio dei «barboni», su strade battute la notte da prostitute e ragazzi di vita. Una doppia vita? Forse. Qualcosa però non convince il commissario Norberto Melis, a cominciare dal fatto che l’auto di Barbarani è in garage. E allora?
|
Nessun commento:
Posta un commento