Lola è braccata. Costretta a mascherarsi, a vivere in clandestinità, senza tetto né legge, lontana dal Caveau, il suo negozio di specialità francesi nel quartiere torinese di San Salvario. Obbligata, con ogni mezzo, a far perdere le sue tracce, mentre la polizia la cerca e il cerchio intorno a lei si stringe sempre di più. Perché Lola è stata incastrata. Accusata dell’omicidio della moglie di un altissimo dirigente dell’ASL, coinvolta in una faida senza quartiere tra gruppi estremisti vegani e «carnivori» disposti a tutto per far prevalere la propria fede, Lola è inchiodata da una serie di prove in apparenza inoppugnabili. Tutto è contro di lei, e neppure Guiscardo, il fidanzato funzionario della Digos, è ormai in grado di aiutarla. Ma è proprio in circostanze come queste che diventa utile l’esperienza della zona grigia tra il mondo della legalità e quello dell’illegalità. Radunata una banda di vecchi (fedeli, inflessibili) e nuovi amici, Lola decide di scoprire chi si cela dietro la serie di omicidi in cui è stata tirata dentro, e si prepara alla battaglia. Che non farà prigionieri, e minaccerà di cambiare per sempre le vite dei protagonisti. Se, com’è stato scritto, il noir è una letteratura del rischio, un’esperienza narrativa da cui neppure il lettore può uscire indenne, questo è noir all’ennesima potenza. Furioso, crudele, spiazzante. Alla fine (se c’è una fine), i confini tra realtà e finzione risulteranno più incerti, più fluidi. Pericolosi.
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