J. G. Ballard - Il giorno della creazione


 

 

 

 

 

 

 

 

J. G. Ballard

Il giorno della creazione

The Day of Creation

 

Rizzoli, 1988

 

Port-la-Nouvelle: una sperduta e insignificante cittadina situata nella Repubblica Centrafricana, ai confini tra il Ciad e il Sudan, sconvolta da una lotta feroce, ma priva di qualsiasi logica o significato apparente, tra truppe governative e guerriglieri. È in questa località dimenticata dal mondo, malata e impoverita, che giunge il dottor Mallory, un medico con alle spalle una vita oscura e inutile, per occuparsi dell'ospedale locale e — soprattutto — per restituire un senso alla propria esistenza altrimenti votata all'ennesimo fallimento. Ma nel giro di poche settimane l'ospedale viene distrutto da un'incursione dei guerriglieri, la maggior parte della popolazione di Port-la-Nouvelle si disperde e la missione di Mallory sembra concludersi nel nulla. Mallory però non vuole cedere, si rifiuta di fuggire ancora una volta da se stesso e dalle proprie responsabilità: se non avrà più feriti o malati da curare (o i mezzi per farlo), potrà sempre cercare di realizzare qualcosa per quella terra desolata: portarvi l'acqua costruendo pozzi che peschino dal sottosuolo, fare rifiorire, come millenni or sono, il Sahara. Sembra un sogno, uno di quei sogni falsi che si costruiscono più per illudere noi stessi che per la speranza (o la certezza) di realizzarli. Ma, all'improvviso, ecco il miracolo: un trattore sradica il ceppo di un antichissimo albero e da lì scaturisce, sempre più forte, l'acqua: prima un rigagnolo, poi un torrente impetuoso, poi, infine, un fiume largo e maestoso. Un fiume che da quel momento diventa per Mallory una vera e propria ossessione: lo considera una sua creazione, gli dà il suo nome, lo vuole esplorare, desidera con ogni sua forza arrivare alla misteriosa sorgente, vuole capirlo, ma, soprattutto, vuole capire, conoscere se stesso. Ha così inizio il viaggio indimenticabile di Mallory lungo il fiume, un viaggio dove il reale e l'onirico, la realtà e la fantasia si fondono in ogni momento e dove l'una è il falso riflesso dell'altra. Un viaggio assurdo e logico, avventuroso e ricco di colpi di scena, vero e immaginario, popolato da una serie di personaggi di volta in volta veri, grotteschi, fasulli, terribilmente concreti, evanescenti. Un grande viaggio alla ricerca e alla scoperta di un sogno e di se stesso, una grande metafora della vita, che, dopo lo straordinario successo internazionale de L'Impero del Sole, consacra J.G. Ballard come uno dei maggiori e più interessanti scrittori di lingua inglese contemporanei.

 

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