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Thomas M. Disch |
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334 |
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334 |
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Fanucci, 1976 |
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334, 11ª Strada Est: in una via qualsiasi d’una città qualsiasi, e l’indirizzo di una «piramide abitativa», un blocco di 800 appartamenti che segue il modello architettonico standard di un prossimo futuro. La vita urbana del numero 334, descritta da Thomas M. Disch, rappresenta il modello del nostro immediato avvenire, se non si farà nulla per ovviare a quelle storture che oggi tutti denunciano. Un avvenire in cui tutti i « valori » odierni saranno capovolti; dove, per avere figli, occorrerà essere pienamente qualificati dal punto di vista psicofisico, in base ad un apposito punteggio; dove il sesso, divenuto oggetto di studio a scuola, è stato sostituito da più stimolanti sensazioni; dove non è l’affetto ma la compensazione psichica, che sorregge la famiglia; dove la crudeltà è apprezzata perché aiuta nella lotta per l’esistenza. In questo futuro aspro e gelido, in una città sovraffollata e ossessionata, dai costumi rilassati, priva di sentimenti di solidarietà, si muovono personaggi senza altra speranza che quella di sopravvivere reggendo il quotidiano confronto con un mondo divenuto sempre più alieno alle misure umane. Unico loro rifugio, la fantasia, che consente di spostarsi nello spazio e nel tempo, di assumere personalità diverse, di giocare ruoli differenti nella dura e spietata partita dell’esistenza. |
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Thomas M. Disch - 334
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