Ferruccio Ulivi - La notte di Toledo



Ferruccio Ulivi

La notte di Toledo

finalista 1983

Rusconi, 1983

 

La vicenda umana che inizia nella «notte di Toledo» prosegue attraverso le anime e i secoli fino alla nostra era, ma in realtà è cominciata con l’inizio stesso dell'umanità, e terminerà con essa. Ferruccio Ulivi, giunto forse alla sua prova più matura, pone l’uomo innanzi al mistero della Provvidenza divina, al problema dell’essere, e con il talento del narratore puro riesce a mescolare, com'è nel suo stile, realtà storica e finzione, con grande capacità di analisi psicologica dei personaggi e di ricostruzione esatta dei periodi in cui li lascia agire. Quando avrete vissuto di più, vedrete che nulla in bene e in male val la pena di essere preso sul serio » afferma uno dei suoi personaggi. «Quando mi sveglio la notte e mi domando a che punto mi trovi, non scorgo nulla a cui afferrarmi. E questo mi dà insieme esaltazione e angoscia. Angoscia perché, ogni giorno che passa, le gioie si svuotano, i dolori stessi si annullano. Soffro al punto che vorrei cessare di vivere. Una volta, dopo un sogno, mi sono sorpreso con l’arma in mano, e se l’angelo che mi veglia non mi avesse soccorso, a quest'ora sarei già morto e sepolto. Nello stesso tempo però, capisco che solo a questa condizione posso avvicinarmi alla meta: all’Unico...» «La contraddizione è tremenda, e non so se sarò in grado di sostenerla fino in fondo. Tento di bruciare i pensieri terreni per avvicinarmi al soprannaturale; però, la vita di là mi rifiuta. Mi trovo sospeso tra il nulla che mi incalza, e ciò di cui spero, o mi angoscio, che mi porterebbe infallibilmente allo stesso risultato. Il più delle volte concludo in e modo: mi costringo a vivere...» In poche righe, con la semplicità del talento. Ulivi riesce a rendere il dramma dell’uomo, di oggi, di ogni tempo. La «notte di Toledo» è la notte che tutti stiamo oggi vivendo, ma tocca a ciascuno di noi, dice Ulivi, decidere quando nasca l’alba. Un potere e un dovere che ci danno angoscia ma solo perché ci rendono arbitri della nostra speranza. Un romanzo puro, un romanzo con fatti e storie e allo stesso tempo un romanzo che condensa «sacro» e «profano» con limpida, moderna intelligenza.

 

Nessun commento:

Posta un commento