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Gianna Manzini |
Ritratto in piedi |
Vincitore 1971 |
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Mondadori, 1971 |
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Un'opera d'una poesia infinita, questo penultimo lavoro della scrittrice pistoiese Gianna Manzini, "Ritratto in piedi". Il ritratto in questione è quello del padre dell'autrice, Giuseppe, ufficialmente orafo ma anarchico di professione, di quelli duri e puri, quelli che all'inizio del ventesimo secolo venivano messi all'indice e isolati, indicati al pubblico ludibrio e costretti in pratica a una vita di macchia. Tutto il libro racchiude un percorso travagliato di sensazioni profonde, acute, intrattenibili, che con maestria la Manzini mette su carta e del quale rende partecipe il lettore con raffinatezza e senza alcuna concessione al pietismo. “Ritratto in piedi” piacerà soprattutto alla critica (s’aggiudicherà il Premio Campiello 1971) e si rivelerà la più fortunata opera nella non esigua produzione letteraria della Manzini. |
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Gianna Manzini - Ritratto in piedi
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