Neri Pozza - Processo per eresia



Neri Pozza

Processo per eresia

finalista 1970

Vallecchi, 1972

 

Queste storie di fantasia prendono spunto da larve di documenti o addirittura da dipinti di particolare suggestione. Ma si tratta in ogni caso di semplici pretesti che servono all'autore per inventare di sana pianta casi e vicende; per «romanzare» a fondo la, storia oscura e controversa di personaggi che stanno al centro della storia dell'arte italiana e della Controriforma. Eretici, per antonomasia, gli artisti; da Giorgione all’Aretino, dal Bassano al Veronese e al Palladio. Proprio nel racconto che dà il titolo al volume è riportato uno dei documenti più clamorosi della Controriforma: il processo al Veronese per la Cena del Signore. Grandeggia, nei racconti, Venezia: col quadro della città colpita dalla peste (Donna della Dalnazia), o lumeggiata affettuosamente dal Cima (Tornare a casa), o attraversata dalle burrasche (La modella del Tintoretto). E appare Vicenza attraversata dal Palladio e dal Magagnò, fino alla notte di tempesta, dove l’architetto è colto dal presagio della sua morte. Sono le città dove l’autore di queste storie vive e lavora, immagini di un mondo avviato alla rovina. Non va sottaciuta la singolare novità stilistica delle nove storie qui pubblicate, l'impasto di lingua e dialetti, liberamente trascritti proprio in nome di quella crisi delle varie parlate venete, a proposito della quale l’autore osserva: « Nessuna delle province venete ha salvato l’unità del proprio dialetto, nemmeno a livello di paese ‘in capo al mondo’... Così, dal dopoguerra ad oggi, il dialetto subisce tutti gli attentati di una falsa mentalità borghese e neo-borghese, che italianizza i costrutti e quindi i caratteri fonici delle parole, dei nessi, delle forme idiomatiche; in una parola ne distrugge le forme e le strutture secolari come quelle di un modo di comunicare di estrazione bassa e inferiore ». Ma naturalmente né la creativa sperimentazione dialettale né la delicata e ingegnosa rievocazione fantastica di un periodo di storia e vita tra i più favolosi della nostra tradizione bastano a rendere ragione della forza dello scrittore. Neri Pozza ci sì rivela. narratore di prim'ordine, con un suo originale timbro di realismo poetico. Tutti gli elementi che egli raccoglie e trasfigura nella sua fedelissima premura della realtà si concludono nell'angoscia sottile del contrasto eterno che vede fronteggiarsi la verità segreta del vivere e gli obblighi del vivere: contrasto che gli artisti, nella loro purezza di cuore, sentono con una loro grazia malinconica e pur fiduciosa, e che il narratore artista sa esprimere nel suo infinito chiaroscuro.

 

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