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Manlio Cancogni |
Il ritorno |
finalista 1971 |
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Rizzoli, 1974 |
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In Bosnia, al momento dell'armistizio dell'8 settembre. Un battaglione italiano, incapace di qualsiasi patteggiamento con nazisti, ustascia e partigiani, compie una marcia di cinquecento chilometri per raggiungere i confini della Macedonia e salvarsi. Al momento d'aver toccato la salvezza e «il mare, il mare!» come i greci nel leggendario racconto di Senofonte, il battaglione viene sterminato. «Sono l'unico superstite», ecco le prime parole scritte dal narratore: narratore, testimone e attore d'una simile, tragica ed esaltante, avventura. «Il ritorno» di Manlio Cancogni è romanzo d'azione e di memoria. La fuga attraverso le impervie valli bosniache, di questi generosi eroi quotidiani, è un susseguirsi ininterrotto di colpi di scena. Ma l'azione sollecita nel protagonista il ricordo: il presente diventa l'imprescindibile specchio del passato, e l'epopea si intride dei lirici trasalimenti dell'elegia. |
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Manlio Cancogni - Il ritorno
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