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Giuseppe Cassieri |
Le trombe |
Candidato 1965 |
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(Edizione Club degli Editori, 1965) |
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Le trombe del titolo, oltre a sottintendere il cataclisma finale del romanzo, si riferiscono per analogia a una categoria umana piena, autosufficiente e ottimista: non i tromboni, ma neppure gli strumenti più sottili, chiaroscurati e idonei al contrappunto, Solo che questo protagonista squillante, che rimbalza sui fili senza rischio e contempla il proprio dominio in una coriacea assunzione di sé, è da sempre la bestia nera di Cassieri, Dai medicastri della Cocuzza, a Vietri del Calcinaccio, c all’Ammiraglio delle Trombe, è il personaggio comico di cui Cassieri ha individuato i tic, analizzato i comportamenti, smontato i discorsi con un’allegria che non esclude mai il dubbio di por mano a una profanazione. Chi deve difendersi dall’inquisizione dell’Ammiraglio, è Massimo, il genero, l'uomo non ancora imbavagliato dalle consuetudini, ma che già si porta dietro il lato ridicolo di un’epoca: disponibile fino all’insonnia e all’inappetenza, Massimo è paralizzato da un futuro che egli pur vuole intensamente, ma che continuamente gli si sottrae; un futuro, tuttavia, senza veri rapporti, senza oggetti. Prima che i grumi si sciolgano, a Massimo non sarà risparmiato, fra gli altri, nemmeno l’incubo di rappresentare, seppure per vie che sfuggono alla coscienza, l’alter ego, il «negativo» dell’Ammiraglio. Il romanzo è contenuto nell'arco di una vacanza al mare. Dall’alzabandiera alla controversia delle alghe, allo zanzaricidio notturno, alla bell’aurunca, al par derrière, ogni capitolo libera il suo centro d’ironia e di satira. Le situazioni di scoppio, le invenzioni verbali, una lingua trascinante che accoglie ogni materiale nella propria mobilissima costruzione, fanno delle Trombe non soltanto la storia comica e sinistra di una condizione umana, ma la miglior prova, da godersi in ogni pagina e in ogni particolare, dell’inconfondibile vena grottesca di Cassieri. |
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Giuseppe Cassieri - Le trombe
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