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Tommaso Landolfi |
Ottavio di Saint Vincent |
Candidato 1958 |
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(Edizione Adelphi, 2000) |
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Afflitto dalla miseria e dalla noia, il giovane poeta Ottavio di Saint-Vincent vive nella perenne attesa di qualcosa cui egli stesso non sa dare nome – e solo questa irragionevole attesa lo trattiene dal suicidio. Ma il destino può assumere forme strane e imprevedibili: quella, ad esempio, di una duchessa bella e ricchissima che, per sfuggire a sua volta alla noia, ha deciso di raccogliere «un giovane povero, un uomo disperato», magari «ubriaco, addormentato, incosciente», e di elevarlo temporaneamente al rango di duca e suo sposo. Con conseguenze altrettanto imprevedibili: la nuova vita – ricchezza, amore, potenza e onori – dischiusa a Ottavio dalla vertiginosa finzione si rivela non meno spaventosa della miseria, giacché si può conquistare tutto ma non sfuggire al tedio e alla consapevolezza che tutto è vano e nulla è vero. In questo racconto che ha l’ingannevole leggerezza della favola Landolfi ha saputo condensare le sue più segrete ossessioni: i labirinti del destino, la vocazione al gioco e alla perdita, la nostra atroce sorte di fantasmi: «Ah, come non vedete che noi tutti veniamo dalla stessa noia e andiamo verso lo stesso nulla?». |
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Tommaso Landolfi - Ottavio di Saint Vincent
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