Virgilio Scapin |
Il bastone a calice |
finalista 1995 |
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Neri Pozza, 1994 |
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Una piccola contadina entra al servizio della padrona di una grande villa veneta. Il romanzo fa soprattutto parlare la villa - stanze per la frutta, granai, magazzini, ripostigli, stanze per distillare la grappa, camerotte della servitù. Le testimonianze sono negli oggetti: il bastone a calice, gli schioppi, gli spiedi, gli orologi, le fotografie delle generazioni di sposi che si rispecchiano in quelle sulla tomba di famiglia. Nume tutelare della casa è la vecchia cieca, la suocera della padrona, che vive in una stanza isolata armata del suo bastone col quale minaccia chiunque le si avvicini. La cameriera bambina cresce e diventa una donna, smascherando difetti e ossessioni della padrona, incluso l’attaccamento ai foglietti di "carta maron" che tiene nascosti: le banconote da mille lire da cui mai si separa. Due guerre mondiali passano per la villa, a sconvolgerne i riti e le usanze. Nella prima la grande dimora diventa ospedale. Con la seconda guerra, la padrona non c'è più, è rimasto uno dei figli. |
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Virgilio Scapin - Il bastone a calice
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