Giovanni Comisso - Gente di mare


Giovanni Comisso

Gente di mare

Vincitore 1928

Treves, 1928

 

Nell’estate del 1922, a bordo di un veliero chioggiotto, Giovanni Comisso naviga lungo le coste dell’alto Adriatico, osservando la vita operosa e silente dei pescatori, la danza lenta dei loro ritmi e delle loro abitudini, gli umori e le tristezze, i luoghi di una vita semplice e modesta, le rade, i porti, le osterie: nascono così le storie di Gente di mare, premio Bagutta nel 1928. Il piacere della libertà e del vagabondare è dominante; si avverte l’ebbrezza di un’esistenza in cui tutte le sensazioni sono così intense che gli uomini e le cose appaiono trasfigurati, avvolti in un’atmosfera incantata. Nella scrittura si combinano l’abbandono estatico alla contemplazione della natura e del mondo paesano delle lagune con i ritratti delle figure umane: pescatori, taglialegna, contadini, commercianti di terra e di mare, finanzieri, padroni di velieri, donne e ragazzi. Uomini e paesaggi raccontano una vicenda perpetua di partenze e di approdi. Dopo Gioventù che muore, La nave di Teseo continua la ripubblicazione dell’opera di Giovanni Comisso a cura di Paolo Di Paolo. “ Giovanni Comisso procede per accumulo di sensazioni. La commozione felice che suscitano molte sue pagine è data da questo intensissimo, estenuante tentativo di trattenere tutto, di non perdere niente, di cristallizzare nei sintagmi la lucentezza, il brillio, l’impermanenza delle cose.” Paolo Di Paolo “ Comisso è quel tipo di scrittore ‘naturale’, ‘puro’: uno scrittore con lo sguardo privo di qualunque artificio e diretto alla poesia universale delle cose.” Benedetta Centovalli “ Comisso rispondeva alla vita con la vita. La scrittura in lui è inesistente, tanto traspare sulle cose; e tanto è convinta e senza incertezze.” Pier Paolo Pasolini “ Narratore di momenti, affidato come un sughero alla corrente che viene e va.” Eugenio Montale

 

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