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Giuliano Gramigna |
Un destino inutile |
Vincitore Opera prima 1959 |
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Ceschina, 1959 |
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Ci sono invece, oggi meno di ieri, i critici la cui sensibilità anticipa i tempi. Giuliano Gramigna, che per una vita scrisse per i quotidiani (soprattutto per il «Corriere», ma anche per «Il Giorno»), era di questi. Se n’è andato dieci anni fa in punta di piedi, coerente con il suo stile elegante e discreto. Alcuni, alzando il sopracciglio, lo assimilano alla critica para accademica, troppo filologica, troppo strutturalista, troppo psicoanalitica, troppo tecnica, troppo faziosa, troppo pesante, troppo tutto e soprattutto poco brillante. Oggi la brillantezza vince. Tra ridente brillantezza e onesta serietà non c’è partita. Si lasciò attraversare dalla filologia, dallo strutturalismo, dalla linguistica, dalla psicoanalisi, prendendo il buono dove c’era, consapevole che bisognava possedere i ferri del mestiere. |
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Giuliano Gramigna - Un destino inutile
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