Angelo Petrella - Napoli nera: Cane rabbioso, Nazi paradise


 

 # 12

Angelo Petrella

Napoli nera: Cane rabbioso, Nazi paradise


 

Meridiano Zero, 2009

 

Per tutti è un eroe, un bravo poliziotto e uno scrittore di successo. Ma è un cane rabbioso. Un poliziotto assassino e corrotto. Qualcuno sta cercando di incastrarlo, e lui ha solo ventiquattro ore per evitare il carcere. Tutta colpa di una partita di droga.

Cane rabbioso è uno sparo nel buio, L’esordio crudo, frenetico, sconvolgente di Petrella è il suo gioiello, una pietra nera in ogni luce, ogni consolazione si è spenta. Un paio di giorni e di notti nella mente folle di un cattivo totale, scossa dalla coca e dagli psicofarmaci, rosa fino alle ossa dalla rabbia verso tutti, e dall’angoscia.

In Nazi Paradise, con la svastica tatuata sul braccio e la testa rasata, il protagonista si guadagna da vivere craccando i siti delle banche, per poi dividersi tra la curva e le chat erotiche. Ma poi qualcosa va storto, si ritrova piantato in asso dagli amici, gli sbirri addosso e lo spettro di Poggioreale davanti. Non è la sua testa che vogliono, ma quella di uno più in alto di lui. Marcire o tradire?

Sbirri, ultras, hacker, tossici e neonazisti percorrono senza legge le vene aperte di Napoli, nel sottobosco degradato che nessuno racconta, perché non arriva nemmeno a diventare crimine organizzato.

Petrella scarnifica il linguaggio e ne fa quello che vuole. Le parole sono uno schiocco di frusta che ti afferra per lo stomaco, il suo noir è un colore estremo, è la negazione di qualsiasi altro colore.

 



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