Derek Raymond - Il mio nome era Dora Suarez


 

 #  12

Derek Raymond

Il mio nome era Dora Suarez

I Was Dora Suarez, 1990

serie Factory

# 4

 

Meridiano Zero, 2000

 

Dora Suarez è ancora viva, giace immobile in una pozza di sangue sul pavimento di una vecchia stanza gelata. Il suo assassino non ha ancora finito, contempla il suo corpo martoriato. La spia, le bacia le ferite, gode il frutto marcio della sua ossessione. Il tragico quarto capitolo della saga della Factory è un sipario strappato: un viaggio diabolico nella mente folle di un serial killer che espia il massacro delle proprie vittime infliggendosi punizioni bestiali e cruente. Il Sergente – silenzioso antieroe del formidabile ciclo di romanzi forgiato da Derek Raymond nell’oro rosso del proprio talento narrativo – non ha indizi sul perché l’assassino si sia accanito proprio su Dora Suarez, annullando letteralmente trent’anni di vita. Solo un diario. Le pagine che contengono il gorgo tortuoso di un’esistenza spesa sulle putride strade di Londra, la storia di una bellezza corrosa e lacerata che non ha trovato protezione. Ma quelle pagine sono la mappa più preziosa nelle sue mani, lo specchio impietoso di una vita recisa che grida una sola parola: vendetta. Perché Dora ormai gli è entrata nelle ossa, come il più impossibile degli amori. Il capolavoro di Derek Raymond: un labirinto febbricitante che precipita i protagonisti nel pozzo nero del dolore mentre la passione per una donna è l’unica fioca luce che guida verso schegge di giustizia. "Era l'imprevidibilità di un jolly nascosto nel mazzo della società a renderlo così pericoloso".

 


 

 

 # 21

Meridiano Zero, 2010

 



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